PECORINO
Cenni storici, distribuzione geografica ed entità delle superfici coltivate
Vitigno di antica coltivazione nelle Marche, in Abruzzo, in Umbria e nel Lazio (Molon, 1906) è noto anche come Vissanello, Mosciolo, Forconese. E’ ritenuto vitigno di probabili origini marchigiane. Ricerche condotte di recente sul corredo genetico di alcuni vitigni diffusi nelle Marche, in Romagna e in Toscana permettono di affermare che Pecorino sia strettamente imparentato con Grechetto (detto anche Pignoletto, Pulcinculo, ecc.) e fanno ritenere probabile una sua discendenza da questo vitigno. Pecorino, dimenticato durante la fase di rinnovamento dei vigneti avvenuta negli anni ’70, era rimasto confinato nei vecchi impianti delle zone pedemontane di Macerata e Ascoli Piceno ed è stato di recente riscoperto.
Dai dati del 5° Censimento Nazionale dell’Agricoltura emerge che la sua presenza nei vigneti italiani è tuttora sporadica (solo 87 Ha), e che la sua coltivazione è concentrata nelle Marche (44 Ha), e in particolare ad Ascoli Piceno.
Il Pecorino è stato iscritto con DM del 25.05.1970 al Catalogo Nazionale delle Varietà (Ed. 1977 e succ. aggiornamenti e modificazioni) e classificato idoneo alla coltivazione nella cat. “Raccomandato” per le province di Ascoli, Macerata e Ancona.
E’ ritenuto comunque un vitigno italico di origine marchigiana.
Nonostante l’antica coltivazione e diffusione, le basse rese di questa varietà indussero i produttori ad abbandonare il vitigno a favore di altri più prolifici.
Caratteristiche morfologiche, agronomiche ed enologiche
Pecorino presenta un grappolo di medie dimensioni, più o meno compatto. Gli acini sono sferici, piccoli, con buccia sottile di colore giallo-ambrato, polpa succosa, sapida. La foglia, priva di peli, non presenta insenature laterali e “denti” piccoli. L’apice del germoglio è ricoperto da radi peli bianchi e le giovani foglie sono lucide, di colore verde..
Pecorino germoglia presto (3-7 giorni prima di Sangiovese) e questo lo espone ad eventuali gelate primaverili. La maturazione procede rapidamente e la vendemmia può cominciare anche prima della metà di settembre, 10-20 giorni prima di quella del Sangiovese. Vitigno sensibile alla botrite????
Pecorino presenta al suo interno numerose piccole varianti che riguardano la forma e la compattezza del grappolo, la dimensione degli acini. Di recente è stato omologato in clone individuato e selezionato in Abruzzo, anche nelle Marche sono in corso attività di selezione clonale e sanitaria di questo vitigno.
Vinificato in purezza fornisce un vino di colore giallo paglierino, con riflessi verdognoli, profumo intenso con sentori floreali, sapore tipico, piuttosto acido, pieno, amarognolo, di elevata struttura. Si presta molto bene ad essere vinificato congiuntamente ad altre uve bianche per le sue proprietà di conferire struttura, acidità e tenore alcolico.
Importanza economica e valorizzazione
Da oltre un decennio si registra la riscoperta di questo vitigno, la cui valorizzazione nelle Marche è avvenuta comunque a partire dal 1975, in occasione del primo riconoscimento del disciplinare di produzione del “FALERIO DEI COLLI ASCOLANI” (DPR 28 aprile 1975), ove le uve di Pecorino potevano concorrere con il Trebbiano T., per una percentuale massima del 25%, come vitigno accessorio.
Ulteriore valorizzazione, il Pecorino l’ha avuta recentemente, nell’ambito della revisione del Disciplinare per la produzione della DOC Falerio (DM 5 settembre 1997 modificato dal DM 10 ottobre 1994, dal DM 17 ottobre 1997 e dal DM 28/03/2003), ove figura tra i vitigni base della DOC e la concorrenza delle uve è stata portata ad una percentuale del 10 – 30%.
Inoltre nell’ambito del riconoscimento della recente nuova DOC “OFFIDA” (DM 23 maggio 2001), nella tipologia “Pecorino” è prevista la vinificazione delle uve con una percentuale minima dell’85%.
In altre province dove il vitigno risulta classificato nella cat. “raccomandato” (Rieti, Chieti, l’Aquila, Teramo), allo stato attuale, il Pecorino concorre esclusivamente come vitigno accessorio, nella produzione di DOC di vini bianchi dell’Abruzzo “Controguerra spumante” ed altre.
Anche per il Pecorino sono iniziati i lavori di selezione clonale per l’omologazione di selezioni effettuate nel territorio marchigiano. Allo stato attuale risulta omologato un clone: UBA-RA PE 19 (2002), selezionato in Abruzzo.
Fonte ASSAM Dott. S.Virgili